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Nell’area meridionale dei Colli Orientali del Friuli, sulla sommità di una collina di marna eocenica ricoperta di pietre che, sgretolandosi, arricchiscono l’uva di sali ed oligoelementi, si erge l’azienda agricola Roberto Scubla

Nata nel  1991, quando il suo fondatore decise di abbandonare il suo posto in banca per dedicarsi al lavoro in campagna, passione coltivata fin dall’infanzia, l’azienda è da allora cresciuta con una visione incentrata sull’equilibrio tra tradizione e innovazione. La filosofia che regola l’operare di Scubla consiste nel considerare il proprio lavoro un mosaico in cui ogni fase della produzione è un tassello che deve incastrarsi perfettamente con gli altri per dar vita a un prodotto armonico ed elegante.

L’attenzione a ogni tassello è quindi imprescindibile e parte già dalla vigna, curata scrupolosamente, con una produzione limitata e la vendemmia manuale. Fin dall’apertura dell’azienda, poi, Roberto ha potuto contare sull’appoggio di esperti di grande levatura, sia in vigna che in cantina. Tutto questo ha contribuito a raggiungere una produzione dagli elevati standard qualitativi, nota ed apprezzata non solo sul mercato del territorio ma anche a livello internazionale.

Nella selezione Scubla troneggia indubbiamente il Verduzzo Friulano Cràtis. Questo nome così particolare altro non è che la traduzione latina di “Graticcio”, supporto che i contadini di una volta utilizzavano per l’allevamento dei bachi da seta e successivamente per appassire le uve. Con questa tradizione alle spalle, Roberto porta l’appassimento a livelli di concentrazione molto alta, approfittando della tannicità del Verduzzo in grado di sostenere gli zuccheri. Il tutto viene effettuato in maniera del tutto naturale, esponendo l’uva sui graticci sulla cima della collina, sotto la tettoia esposta a Nord-Est  e quindi ai venti di Bora. Cràtis fermenta e sosta quindi in barriques di rovere per 20 mesi, poi in acciaio per altri 9.

Ciò che risulta dalla cura di tutte le fasi di produzione è un vino passito dal colore ambra brillante e un bouquet olfattivo articolato e delicato in cui si succedono la mandorla caramellata, il miele, la frutta disidratata, l’incenso, la resina, la menta e lievi note floreali e iodate. Dinamico anche all’esame gustativo, regala al palato inizialmente dolci richiami di frutta candita e sul finale un buon bilanciamento di sapidità e zuccheri residui.  

Un passito meraviglioso da abbinare, secondo AIS, ad un Toma blu alle erbe. Per noi invece si accompagna bene al fois gras e ai formaggi fermentati, ma è indicato anche per la sola meditazione.